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Intervista a Sara Anzanello. La sua seconda stagione a Baku e un Mondo diverso…

Volley Femminile Sara Anzanello, classe 1980, è il “centralone” alto 1.92 che si è fatta conoscere agli appassionati di volley italiano per tanti motivi: per il suo buon Palmares per esempio (3 Coppe Italia, 1 Coppa Italia di A2, due Supercoppe Italiane e una Coppa Cev) anche se nell’elenco manca, purtroppo, il campionato italiano che ha spesso sfiorato. In ogni caso, quell’oro al Mondiale del 2002 e le due Coppe del Mondo nel 2007 e del 2011 sono lì a brillare forte.

Si è fatta anche conoscere per la sua simpatia, la sua capacità di comunicazione (un dono da non sottovalutare) e per la sua grinta in campo. Dopo aver militato nell’Asystel Novara e nella Mc Carnaghi Villa Cortese (attualmente una società unica), oggi gioca nel Azərreyl Bakı Voleybol Klubu dove sta per iniziare la sua seconda stagione. Schiacciamisto5 l’ha intervistata per voi. Ne è uscito un racconto ma anche un ritratto (se volete visitare il suo sito www.saraanzanello.it).

Sta per iniziare una nuova stagione a Baku. Come è andata la tua prima esperienza all’estero?

Pallavolisticamente parlando poteva andare meglio. Siamo state un po’ sfortunate per la verità. Abbiamo raggiunto l’obiettivo delle Final Four ma alcuni infortuni ci hanno penalizzato. A livello personale invece, è stata un’annata molto positiva perché ho vissuto un’esperienza diversa e nuova per me, ed è stata un’occasione di crescita.

Che differenze hai trovato tra i campionati che hai disputato fino ad oggi: quello azzero e quello italiano?

Sono molto diversi. Il campionato azzero ha la particolarità di non avere trasferte e viaggi lunghi perché tutto si concentra a Baku e dintorni. Ci sono sette squadre e tre  di queste sono di livello alto. Entrando nel dettaglio, in Azerbaigian c’è la classica scuola russa che all’inizio, devo dire, mi ha messo un po’ in difficoltà. In Italia siamo molto attenti ai dettagli, facciamo ore e ore di video in preparazione della gara. Lì invece, tanto è affidato all’istinto dell’atleta.

Quale stile preferisci?

Sempre quello italiano con il quiale sono cresciuta. Ma ho imparato molto in questo anno e sono soddisfatta.

E come ambiente invece? Come ti sei trovata?

Bene. Il gruppo è molto vario: ci sono americane, polacche, thailandesi e tutte siamo molto disponibili l’una con l’altra. Fin da subito abbiamo imparato a parlare tra di noi anche perché in campo c’è necessità di comunicare in maniera molto veloce.

Un paese nuovo, una lingua difficile. Sicuramente qualcosa di curioso ti sarà capitato…

Direi proprio di sì….la più strana forse è stata la prima situazione che ho vissuto. Arrivo in Azerbaigian e ci mettiamo in campo. Sono lì sotto rete e sento le mie compagne che cominciano ad urlare “Tròìa…”. Sono rimasta basita. Ho detto, ma con chi ce l’hanno? Ce l’hanno con me? Poi mi hanno spiegato che questa espressione, che tanto assomiglia ad una parolaccia italiana e che non si scrive ovviamente così, vuol dire “Attacco a tre” in lingua russa. Ecco, allora ho spiegato un po’ a tutte che se mai avessimo giocato contro una squadra italiana, non era il caso di urlarlo troppo. Ti trovi davanti la Piske di turno (Valentina Arrighetti nda), vien fuori un casino… (e ride)

Hai incontrato anche una nuova cultura…

Sulla cultura ci possiamo divertire talmente sono tante le situazioni che mi son capitate. Partiamo dal presupposto che loro sono molto diversi da noi e il bello di scoprire nuove culture è proprio questo. Per il popolo azzero sputare per terra, per esempio, non è maleducazione e lo fanno regolarmente. Invece per loro è maleducazione soffiarsi il naso in pubblico. E io, ad ogni cambio campo alla fine di ogni set, lo faccio. Da sempre. Quando mi hanno detto di questa particolarità mi sono gelata: chissà cosa hanno pensato, anche guardandomi in tv, i tifosi azzeri…

Cosa ti è mancato di più dell’Italia in questo primo anno a Baku?

Direi parlare l’italiano. Poter chiedere, farmi capire. Anche perché, dopo un anno, giro discretamente per Baku e quasi la padroneggio. Ma i primi tempi è stato un disastro. Là non ci sono vie, strade e noi non abbiamo la macchina. Quindi dobbiamo spostarci con il taxi. E come ti sposti con il taxi se non riesci a dirgli dove devi andare? Infatti le prime parole che ho imparato sono state “dritto”, “destra”, “sinistra”. Ma anche “dov’è il miele?”

Dov’è il miele?”

Si, miele si dice “Bali” ma ogni qualità è diversa, ha un suo nome è un casino vero e proprio…ricordo la prima volta che sono andata al supermercato. Entro, prendo il mio cestello e vedo la cassiera che mi segue. Mi sono chiesta: ma cosa vuole questa qui? Penserà che sono una ladra…
Invece loro lo fanno per usanza: ti seguono per vedere come possono aiutarti. Sono davvero molto gentili e io subito a pensare male (e ride)…Poi è un paese strano: gli autobus li fermi con la mano, come i taxi, hanno i tombini aperti. C’è da divertirsi, questo è sicuro…

E la stagione che sta per iniziare? Come la vedi?

Sarà molto impegnativa, anche perché è arrivato Alessandro Chiappini che sarà il nostro allenatore. Mi sa che lavoreremo il triplo. Poi ci sarà la sfida con Marcello Abbondanza, (allenatore del Rabita Baku nda) che è stato mio allenatore a Villa Cortese e con il quale mi sono lasciata bene. Sarà divertente…

E dell’Italia femminile alle Olimpiadi che dici?

Che mi dispiace molto. Non è stata la Korea del Sud ad essere più forte di noi e credo che le potenzialità dell’Italia in quella gara non sono proprio uscite, mentre loro han fatto un’ottima partita. Tutto qui.

Della mancata convocazione?

Non è mai bello. Sicuramente me l’aspettavo per come è stata gestita l’estate della Nazionale. Ma senza rancori, Barbolini ha fatto le sue scelte.

Hai visto che è tornata suor Giovanna Saporiti a Novara?

Sì, sono felicissima per lei perché è una tosta e farà molto bene. Ho sempre avuto un ottimo rapporto, sono andata anche a trovarla per la recente promozione in B1.

Magari quando tornerai in Italia sarà per giocare con lei…

Adesso non è il momento, ma magari in futuro…magari…

Chi vince il campionato italiano?

Non saprei, ma così su due piedi faccio il mio pronostico: sarà una lotta dura tra Chieri, Busto e Piacenza. Ma…vincerà Piacenza!

Le foto che trovate in questa piccola gallery sono state raccolte sul profilo facebook di Sara Anzanello con il suo conenso.

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